La Beatificazione
“Dell’Eucaristia fu autentica mistica”
“Apostola infaticabile dell’Eucaristia….Dal cielo continua ad aiutare la Chiesa perché cresca nello stupore e nell’amore verso questo sommo Mistero della nostra fede”
La giornata non prometteva nulla di buono, domenica 21 marzo. Col nostro gruppo (sette sacerdoti e una cinquantina di laici) ci eravamo predisposti alla beatificazione di madre Candida celebrando una S. Messa alle 6.15 presso la cappellina delle suore del Sacro Cuore della beata Maria Schininà, nella loro Casa di Monteverde. Appena usciti fuori, però, ci siamo subito accorti della giornata uggiosa. Il cielo era molto nuvoloso, mentre una sottile ma insistente pioggerellina non ci faceva presagire un buon clima. Considerato poi che la celebrazione sarebbe avvenuta all’aperto, in piazza San Pietro, le previsioni non erano certo delle più rosee. Nessuno però si è perso d’animo. Abbiamo aperto i nostri ombrelli e, una volta guadagnati i posti nelle prime file (dal momento che eravamo arrivati in Vaticano tra i primi), abbiamo atteso con gioia l’inizio della celebrazione.
Sarà una coincidenza (ho smesso da tempo di credervi!…), ma quando il Papa ha proclamato i quattro nuovi Beati, il cielo si è aperto, un raggio di sole ha attraversato la piazza e la pioggia è cessata.
È stata per tutti un’emozione grande vedere il nostro Vescovo Paolo Urso chiedere, insieme al Vescovo di Milano e ai due Vescovi spagnoli, la beatificazione di questi quattro Servi di Dio, che rispondono ai nomi di don Luigi Talamoni, madre Matilde del Sagrado Corazòn, madre Piedad de la Cruz e madre Candida dell’Eucaristia. I primi tre sono Fondatori di ordini religiosi, la nostra madre Candida è una semplice monaca di clausura, che ha vissuto per trent’anni nel più meridionale e nascosto dei monasteri carmelitani d’Italia. Non ha fondato nulla, non ha promosso nuove congregazioni religiose, ma ha solo vissuto con piena dedizione la sua vita carmelitana, facendola ruotare attorno al Mistero mirabile dell’Eucaristia. Gesù adorato, contemplato, imitato, ascoltato è stato l’epicentro del carisma eucaristico della Beata Candida. Nell’omelia il Papa non ha esitato a definirla “autentica mistica dell’Eucaristia”, sottolineando che del Santissimo Sacramento dell’Altare ella fece “il centro unificante dell’intera esistenza, seguendo la tradizione carmelitana, in particolare l’esempio di santa Teresa di Gesù e di san Giovanni della Croce”. La Beata Candida dell’Eucaristia, dunque, si inserisce perfettamente nella scia dei Santi Riformatori del Carmelo, ne segue le orme e ripropone oggi, con accenti teologicamente ricchissimi, la centralità del mistero eucaristico nella vita della Chiesa e di ogni singolo credente in Cristo. “S’innamorò a tal punto di Gesù eucaristico – ha continuato il Santo Padre – da avvertire un costante e ardente desiderio di essere apostola infaticabile dell’Eucaristia”. Effettivamente madre Candida ha avuto un solo grande desiderio nella sua vita: far conoscere a tutti il tesoro prezioso contenuto in ogni Tabernacolo. Consapevole che nemmeno il Cielo possiede di più, perché tutto è racchiuso nel Sacramento dell’Eucaristia, madre Candida ha vivamente desiderato di essere posta, come la lampada, a custodia di tutti i tabernacoli del mondo. Ha sofferto per le Comunioni fatte da tanti in modo superficiale, ha pianto per l’indifferenza nutrita da molti nei confronti dell’Eucaristia, non è riuscita mai a staccare gli occhi dal Tabernacolo, volgendo ad esso sempre lo sguardo e facendo di esso il punto di partenza e di arrivo di ogni sua azione. Giovanni Paolo II ha concluso: “Sono certo che dal Cielo la beata Maria Candida continua ad aiutare la Chiesa, perché cresca nello stupore e nell’amore verso questo sommo Mistero della nostra fede”. L’autore dell’enciclica Ecclesia de Eucharistia ha messo così in luce che la Beata intercede per tutti noi, affinché non finiamo di stupirci di fronte al mirabile Sacramento dell’Altare, che è per tutta l’umanità memoriale perenne della Pasqua di Cristo.
Alla fine della celebrazione eravamo tutti pervasi di una grande gioia, perché avevamo assistito alla coronazione di un sogno: quello di vedere un’altra figlia della Chiesa ragusana elevata all’onore degli altari. Dopo la beatificazione di Maria Schininà, avvenuta nel 1990, è stata ora la volta di Maria Candida dell’Eucaristia. Queste due suore costituiscono di certo le perle preziose della giovane diocesi di Ragusa, sorta da appena 50 anni.
La gioia del nostro gruppo è stata presto condivisa con tutti gli altri gruppi ragusani presenti alla celebrazione. Abbiamo subito incontrato il presidente della provincia Franco Antoci, il sindaco di Ragusa Tonino Solarino, l’assessore alla cultura del comune di S. Croce, diversi assessori e consiglieri comunali di Ragusa, con i quali è stato facile condividere la gioia dell’evento. Abbiamo anche incontrato diversi altri gruppi di Ragusa, Vittoria, Comiso, Chiaramonte Gulfi, S. Croce: erano tutti animati da grande entusiasmo per aver preso parte ad un avvenimento così emozionante.
Nel pomeriggio ci siamo recati presso la chiesa di S. Teresa, a corso Italia, sede del superiore generale dei Carmelitani scalzi. Qui abbiamo incontrato il nostro Vescovo Paolo, il cardinale di Palermo, Salvatore De Giorgi, numerosi pellegrini provenienti dal capoluogo siciliano, ma anche da Catanzaro e da diverse altre città. Eravamo tutti accomunati dalla venerazione per la nuova Beata, in onore della quale i Pueri cantores della Cappella Sistina hanno eseguito un bellissimo concerto.
La chiesa di S. Teresa ha ospitato anche, il lunedi mattina, la concelebrazione eucaristica di ringraziamento, presieduta dal card. De Giorgi, il quale nell’omelia ha sottolineato la ricchezza del messaggio eucaristico lasciatoci da madre Candida.
Resteranno scolpite nella nostra mente le parole con cui Giovanni Paolo II ha proclamato i quattro nuovi beati: “Noi, con la nostra autorità apostolica, concediamo che i Venerabili Servi di Dio Luigi Talamoni, Matilde del Sagrado Corazòn, Piedad de la Cruz e Maria Candida dell’Eucaristia d’ora in poi siano chiamati Beati”. La festa per la nostra nuova Beata è stata fissata per il 14 giugno, ossia due giorni dopo la festa dell’altra grande Beata ragusana: Maria Schininà. Se poi consideriamo che quest’anno la solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo cade il 13 giugno, ci accorgiamo subito che si potrà sfruttare questa splendida occasione per fare una grande festa delle nostre due Beate attorno al mistero del Corpus Domini.
Quella che era una semplice monaca vissuta nel nascondimento del monastero carmelitano di Ragusa è oggi una Beata indicata a tutta la Chiesa come “mistica dell’Eucaristia”, incaricata di farci crescere nello stupore per il mistero eucaristico. Alle monache che vivono nel nostro monastero di via Marsala si è indirizzato un particolare saluto del Santo Padre durante l’Angelus. Esse certamente continuano a vivere nello stile tracciato da santa Teresa e dalla Beata Maria Candida, della quale custodiscono il venerabile Corpo. La Beata però cessa di essere una ricchezza solo per l’Ordine carmelitano e diviene un tesoro prezioso per tutta la Chiesa, ed in particolare per la nostra Chiesa diocesana, che in appena 50 anni di vita può già contare sull’intercessione e sul mirabile esempio di due Beate. Maria Schininà del sacro Cuore e Maria Candida dell’Eucaristia costituiscono come due pilastri solidissimi su cui la nostra Chiesa si regge per continuare ad annunciare agli uomini del terzo millennio che Gesù è il Signore!