Totalmente di Dio
Dieci anni prima della beatificazione di madre Candida dell’Eucaristia ho pubblicato un libro su di lei, intitolato Totalmente di Dio. Maturità interiore e spirituale in Madre M. Candida dell’Eucaristia (1884-1949) e pubblicato da Cultura Nuova Editrice, Firenze 1994. Questo testo riassume le meditazioni di un corso di esercizi spirituali che avevo tenuto alle monache carmelitane scalze di Ragusa. In esso ho cercato di sintetizzare le caratteristiche essenziali della spiritualità di madre Candida, ricorrendo al classico schema delle virtù teologali e cardinali, che oltre tutto viene utilizzato anche per la “Positio” finalizzata alla beatificazione. Non è stato difficile per me chiarire il grado eroico in cui la beata M. Candida visse le virtù, perché il ricorso ai suoi scritti e ad alcuni episodi salienti della sua vita carmelitana palesano abbondantemente questo fatto.
Madre Candida è “totalmente di Dio”, perché fa di Gesù il “tutto” della sua vita, vivendo con Lui un rapporto di amore esclusivo, completo, appassionato. La Beata è particolarmente affascinata dall’Eucaristia, in cui trova non solo la presenza viva e reale di Gesù Signore, ma anche la forza per vivere santamente le sue relazioni con gli altri e le sue occupazioni quotidiane. Assorbita completamente dal sacramento eucaristico, da cui di fatto non si stacca mai, madre Candida vive con sano realismo i rapporti di amore con le sue consorelle e con quanti ha modo di incontrare nel suo ufficio di Priora. Infuocata d’amore per Gesù, la Beata è capace di testimoniare con un fascino attraente la sua fede e la sua speranza. A questo proposito ella afferma: “Ti amo, o mio Bene nel Sacramento, e vorrei che la tua vita splendesse attraverso di me. Vorrei che l’ostia rifulgesse dai miei occhi, dalla mia fronte, dalle mie labbra, dal mio petto. Vorrei mostrarti a tutti, o Pane di vita, e trasmettere a tutti il tuo fascino”.
Madre Candida confida totalmente nel suo Sposo divino, ed in questo abbandono confidente trova equilibrio, saggezza, fortezza per affrontare le diverse incombenze del suo ufficio di Priora. La sua assoluta dedizione a Gesù non solo non la distoglie dalle mansioni quotidiane, ma la rende capace di viverle sempre e solo con amore e per amore. Vive con totalità d’amore il suo rapporto con Gesù Eucaristia e con altrettanta totalità d’amore la sua esistenza carmelitana, che la vede prodigarsi senza risparmio per il bene di quanti la incontrano. Il segreto di tutto è proprio in questa totalità di comunione col suo Sposo, che le fa dire: “Gesù è il tutto. Quando l’Ostia divina si è posata sulla mia lingua, io sento benissimo che mi è stato dato il Tutto…Venendo a me nell’Eucaristia, Gesù mi comunica se stesso e si associa alla mia carne, il suo corpo e il mio si sono unificati. Una volta mi parve che tutta andassi a mescolarmi con il mio Dio: nonsi capisce più chi è Gesù e chi sono io. Toglietemi tutto, anche la pelle, ma lasciatemi Gesù!”.